LA STORIA DELLA "SAGRA DELLE CILIEGE E DELLE ROSE"
( Vissuta e raccontata dal suo originario ideatore Strano Mariano)
Foto Gallery Storica della Sagra
Sin dalla prima metà del Settecento la contrada di Fondo Macchia era famosa per la coltivazione del ciliegio che per la fertilità del terreno vi si produceva in meravigliosi esemplari di grandezza eccezionale, tanto da dare anche fino a mille chili di frutto a pianta ( come descritto nel libro di Sebastiano Catalano “ Una comunità emergente nel settecento MACCHIA” ).
Nel bel mezzo di questa ubertosa zona sorgeva, eretta dalla pietà dei fedeli, una edicola votiva dedicata alla Madonna del Carmelo ed accanto ad essa vi era un rigoglioso cespuglio di rosa rampicante che a Maggio, come per incanto, infiorava la cappelletta rendendola più bella all’ occhio dei popolani che vi si radunavano innanzi per la recita del rosario ed il canto di litanie e canzoncine. E proprio nel punto dove sorgeva il suddetto altarino veniva organizzata ogni anno una festicciola campestre con la raccolta delle ciliegie che venivano consumate mentre la banda intonava le più note marce sinfoniche.
Fu nel 1953, quando ormai da alcuni anni la tradizionale “ Festa dì cirasi du Funnu a’ Macchia” non veniva più celebrata, che, Mariano Strano, ebbe l’ idea di far rivivere la manifestazione non più nel luogo dove era spontaneamente nata, ma organizzandola nella piazza di Macchia.( allora in verità alquanto angusta.)
L’ idea piacque alle autorità locali e soprattutto all’ On.le Giuseppe Russo, allora deputato all’ Assemblea Regionale Siciliana, che riuscì ad ottenere dei contributi ( Lire 200.000) dall’ Assessorato Regionale del Turismo e così poté essere organizzata la prima edizione della Sagra delle ciliege e delle rose, con la partecipazione del Gruppo Folkloristico Etneo diretto dal Maestro Salvatore Riela e la regia del Comm. Pino Correnti, allora funzionario dell’ Ente Provinciale per il Turismo di Catania ( e successivamente direttore del Teatro Manzoni di Milano).
IL successo riportato dalla prima edizione, invogliò gli organizzatori, con in testa, Mariano Strano ad organizzare le successive edizioni.
Nel frattempo la piccola piazza di Macchia era diventata insufficiente e venne ampliata adeguatamente ed ornata di quattro “pastorali” per l ‘illuminazione serale.
Anche il lungo torrente venne ampliato e sistemato con una ringhiera intervallata da pilastri di marmo intarsiati da pannelli in ceramica riproducesti proprio le ciliegie e le rose.
La Sagra nel corso delle varie edizioni si è arricchita del “ Raduno del costume del Mezzogiorno d’ Italia” , della “Sfilata di carretti siciliani”, delle “Mostre campionarie delle ciliege e delle rose”, degli spettacoli dell’ “Opera dei pupi”, della Mostra dell ‘ artigianato artistico siciliano”.
Anche la durata è stata dilatata da una giornata a due a tre ed infine ad una intera settimana, con la presentazione di tutto il folklore siciliano, e per tutte le sue edizioni non è mancata la partecipazione di numerosi turisti nazionali ed esteri, nonché delle autorità locali, provinciali e di numerosi parlamentari.